Di taverne e osterie era costellata l’Europa medievale: da quelle cittadine a quelle lungo le strade percorse da mercanti, pellegrini e soldati. In molte di esse non solo si vendeva vino, ma si poteva mangiare, in genere cibi accompagnati da vino più o meno buono, oppure si dava ospitalità per la notte. Ma poiché frequentemente vi si praticava il gioco e si esercitava la prostituzione, erano luoghi comunemente ritenuti di malaffare.
In questo mondo rutilante e colorato, dove si mangiava, beveva, giocava e fornicava, ci introduce con garbo e misura l’autrice, con un testo costruito intorno ai ricettari di taverna, tratti dai documenti dell’epoca.
Rosella Omicciolo Valentini ha collaborato per anni con “Cronache Medievali”, periodico di studi medievali, con due rubriche fisse: “In taberna” (cucina medievale) e “Il giardino dei semplici” (erboristeria medievale). Da tempo fa parte della L.A.R.T.I. (Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani).Collabora con il sito del Festival del Medioevo di Gubbio con articoli di cucina ed erboristeria medievale. Per le Edizioni Penne & Papiri ha pubblicato: “Mangiare medievale”, “Mangiare nelle taverne medievali“, “Le erbe delle streghe nel medioevo“.
Articoli dell’autrice, sullo stesso argomento, pubblicati sul sito del Festival del Medioevo di Gubbio:
– “Parmigiano sui maccheroni”
– “Frigger frittelle”
– “Biancomangiare, piatto cosmopolita del tempo”
– “Guillaume Tirel, in arte Taillevent”
– “Le buone anguille della cucina medievale”
– “Marzapane, magia d’Arabia”
– “Sedano, afrodisiaco naturale”
– “Mirabili dolci d’Oltremare”