In guerra la balestra era l’arma preferita dai fanti contro i cavalieri in armatura, ma è servita anche a sfamare le famiglie con la cacciagione che procurava e a creare momenti di gioia con le gare in piazza. Importante era poi l’abilità artigiana che, iniziando dalle balestre con l’arco in solo legno, passando attraverso corno e tendine, è arrivata agli archi in acciaio.
In queste pagine gli autori hanno raccontato le loro esperienze di artigiani, cercando di fornire utili consigli sulla ricostruzione delle balestre che, da prima del Mille al XVI secolo, hanno riempito la vita dei nostri predecessori. Ancora oggi, nelle rievocazioni storiche, la balestra continua ad avere un importante posto nella storia.
Carlo Natati e Nives Telleri vivono a Ferrara e fanno parte della Compagnia Arcieri del Trigabolo di Ferrara. Con le Edizioni Penne e Papiri hanno pubblicato anche “Archi e Balestre nel medioevo”.
Per lungo tempo artigiano costruttore di archi, Carlo Natati è anche istruttore CONI-Fitarco di tiro con l’arco, nonché responsabile del settore “archi e balestre” del CERS (Consorzio Europeo di Rievocazioni Storiche).