L’obiettivo di questo lavoro è mettere in risalto la figura del condottiero Angelo Tartaglia da Lavello, ripercorrendo la sua vita attraverso fonti inedite. I documenti esaminati hanno permesso di correggere affermazioni inesatte sulle vicende negli anni del Grande Scisma d’Occidente (1378-1417).
Nel 1400 è al servizio di Cecchino Broglia, che sostituirà alla sua morte, divenendo capitano di ventura. Combatte per Firenze, Siena, Napoli e per l’antipapa Giovanni XXIII (1414-1415), che lo nomina rettore di terre e castelli nello Stato Pontificio. Insieme a Braccio da Montone è alla conquista di Perugia e Roma, fino a quando Martino V lo nomina gonfaloniere e conte di Tuscania. Reo confesso di tradimento verso il papa, verrà giustiziato ad Aversa nel dicembre 1421.
Patrizia Chiatti si è laureata in Conservazione dei Beni Culturali, indirizzo archeologico, presso l’Università della Tuscia di Viterbo, con una tesi di storia medievale sulle vicende del condottiero Angelo Tartaglia da Lavello, del quale continua a interessarsi, collaborando a riviste di settore e partecipando a convegni sul tema.